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Nell’ottantesimo della fine della seconda guerra mondiale
31/03/2025
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La seconda guerra mondiale vide contrapporsi, tra il 1939 e il 1945, le cosiddette potenze dell'Asse e gli Alleati che, come già accaduto ai belligeranti della prima guerra mondiale, si combatterono su gran parte del mondo terracqueo. Il conflitto ebbe inizio il 1º settembre 1939, con l'attacco della Germania nazista alla Polonia, e terminò, nel teatro europeo, l'8 maggio 1945, con la resa tedesca e, in quello asiatico, il successivo 2 settembre, con la resa dell'Impero giapponese dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki da parte degli Stati Uniti. È stato il più grande e sanguinoso conflitto armato della storia e costò all'umanità sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri, con una stima totale di morti che oscilla tra i 55 e i 60 milioni di individui. Le popolazioni civili si trovarono coinvolte nelle operazioni in una misura sino ad allora sconosciuta e furono, anzi, bersaglio dichiarato di bombardamenti, rappresaglie, persecuzioni, deportazioni e stermini. I due blocchi contrapposti nelle varie fasi del secondo conflitto mondiale non furono esenti da crimini di guerra sia contro i civili inermi che nei confronti dei prigionieri militari. Crimini contro gli oppositori, gli omosessuali, i malati di mente e portatori di handicap, alcuni tipi di minoranze religiose ma anche contro le varie etnie sparse sia in Europa che in Asia con la detenzione nei vari lager. Le politiche di occupazione del Giappone in Asia non furono dissimili da quelle adottate dalla ferocia nazifascista in Europa, come il massacro di Nanchino del dicembre 1937. Oltre ai crimini organizzati dalle autorità naziste vi furono anche quelle a cura della Milizia fascista e del Regio esercito italiano come quelli perpetrati in Jugoslavia ed in Grecia. Anche gli anglo-americani si macchiarono di crimini di guerra e di atrocità nel corso del conflitto, come ad esempio il massacro di Biscàri ed i soldati statunitensi compirono stupri tanto nel teatro di guerra europeo che nel Pacifico. Secondo alcuni studi, tra il 1942 e il 1945 militari statunitensi commisero circa 14.000 stupri in Inghilterra, Francia e Germania. Nel corso della campagna d'Italia, le forze coloniali del Corps expéditionnaire français en Italie si macchiarono di numerosi stupri nonché di saccheggi e uccisioni di civili in Sicilia e nella regione del Basso Lazio, in una serie di episodi collettivamente noti come "marocchinate". La fine della seconda guerra mondiale determinò profonde e radicali modifiche territoriali, oltre che la fine terrena dei leaders e dei vari autori dell’inizio delle ostilità. La seconda guerra mondiale fu il conflitto più distruttivo della storia moderna: le stime delle morti causate dal conflitto, mai definite con precisione, variano da 55 milioni a 60 milioni. Nell’ambito degli 80 anni dalla fine della conclusione delle ostilità e della liberazione dall’oppressione e dalle dittature in tutto il mondo, si stanno organizzando conferenze e manifestazioni, anche il Circolo Culturale “L’Agorà, pur nel suo piccolo, ha inteso dare un contributo, organizzando una serie di momenti di riflessione su tale periodo storico che si protrarrà per tutto il mese di aprile. In tale ciclo di conferenze ci saranno diversi momenti di approfondimento che coinvolgeranno studiosi, ricercatori, accademici, istituti culturali e l’analisi di una serie di lavori multimediali realizzati dal Circolo Culturale “L’Agorà che tratteranno diversi aspetti del periodo storico in argomento.

 

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